Macchie scure, chiazze rosse, bollicine e prurito. Sono le grida d’allarme della pelle: troppo sole, sole sbagliato… Quali sono le cause e le contromisure per un’abbronzatura sicura e invidiabile?
La sfida è quella che si ripresenta ogni anno, fra luglio e agosto: riusciremo a riportare dalle vacanze un’abbronzatura perfetta? Si accorgeranno tutti di quanto ci dona la tintarella, di come accende lo sguardo, fa risaltare il sorriso, cancella le piccole imperfezioni, insomma ci fa “più belle”? Per esibire una pelle dorata, si sa, siamo disposte a tutto: anche a rischiare di danneggiare l’epidermide. Magari costringendola a un’indigestione di sole, che poi pagheremo con la comparsa di macchie, eruzioni cutanee, rossori.
Tutti sintomi che testimoniano che con il sole abbiamo esagerato…
Un bel colorito in breve tempo, senza eritemi o scottature è quello che si chiede ad un buon abbronzante, perché la protezione della pelle è la parola d’ordine anche per chi ama l’abbronzatura più selvaggia…
E, a proposito di solari, raggi, filtri, fototipi (e non solo!) rispondete al test che segue effettuato con la consulenza del Dottor Dario Tartaglini, Direttore Sanitario di BETAR MEDICAL, un Centro Specializzato in Medicina Estetica di Milan. Vi aiuterà a “saperne di più” sull’amata tintarella…
Quando la giornata è nuvolosa non ci abbronza.
FALSO. In una giornata con il cielo nuvoloso, ma abbastanza luminosa è necessario proteggersi lo stesso, magari con un solare a fattore di protezione inferiore al solito, poiché anche attraverso uno strato leggero di nuvole l’irradiazione solare è ugualmente efficace e senza protezione la scottatura è in agguato.
Dall’inizio alla fine delle vacanze, si può usare un solo solare a filtro medio.
FALSO. È un errore tra i più comuni. Ogni tipo di pelle, nei primi giorni di tintarella, ha bisogno di una protezione maggiore per dare tempo alla melanina (la sostanza che produce l’abbronzatura) di salire alla superficie gradualmente. Una volta acquistato il colorito desiderato si può ridurre l’indice di protezione solare.
Ora che disponiamo di solari ad azione idratante, si può fare a meno del doposole.
FALSO. Altro luogo comune da sfatare se volete bene alla vostra pelle. Il doposole non solo rinfresca la pelle, ma restituisce acqua, sali minerali e altri elementi indispensabili per mantenerne l’elasticità e conserva l’abbronzatura più a lungo.
La tintarella ottenuta con le lampade UVA non protegge dai raggi solari.
VERO. Il colore che la lampada UVA regala alla pelle non è una vera abbronzatura e non protegge dagli effetti dei raggi solari. Una volta al mare o in montagna potete già sfoggiare un bel colorito, ma i filtri di protezione sono necessari.
Chi usa le lenti a contatto può prendere il sole senza problemi.
VERO. A patto di usare qualche precauzione: un paio di occhiali con lenti scure, magari del tipo che lascia filtrare i raggi UVA, o un paio di comuni occhialini di plastica (in questo caso si provvede a uniformare le chiazze bianche lasciate dagli occhialini stendendo sulle palpebre pochissima crema autoabbronzante).
Il sole fa bene a chi soffre di acne e brufoli.
VERO. È un’ottima cura solo se ci si espone con la dovuta prudenza: sempre nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio con una protezione adeguata (esistono dei solari testati per questo tipo di pelle), per evitare arrossamenti o scottature che potrebbero aggravare l’infiammazione.
Un’abbronzatura selvaggia non ha come conseguenza soltanto qualche giorno di scottatura e un po’ di spellatura.
VERO. Gli effetti di una tintarella scriteriata incidono pesantemente, danneggiando in profondità il derma. Le case farmaceutiche si sono impegnate per mettere a punto prodotti capaci di proteggere l’epidermide e allo stesso tempo consentirci di stare al sole senza patemi. Ma per potercelo permettere, bisogna imparare a muoversi con disinvoltura e competenza tra i diversi filtri solari.
L’eritema solare che provoca rossore, sensazione di calore e pruriti, altro non è che un’indigestione di sole.
VERO. Le cellule cutanee rispondono con una massiccia produzione di istamina (la stessa che interviene nelle reazioni allergiche o nell’asma). Ne conseguono una vasodilatazione e un’irritazione fastidiosa. Per alleviare i sintomi, niente sole per un paio di giorni e uso di pomate antistaminiche leggere, che eliminano il bruciore e il prurito. Sempre il sole può essere il responsabile di una vera e propria reazione allergica, l’orticaria attinica, che provoca macchie rosse, prurito e la comparsa di bollicine.
Le piccole macchie bianche che compaiono sulla cute non sono provocate dal sole, ma da una depigmentazione, cioè dalla mancanza di melanina in alcune parti circoscritte del corpo.
VERO. Il sole, abbronzando regolarmente le zone che hanno una normale produzione di melanina, fa risaltare maggiormente, ma senza peggiorarle, le chiazze di vitiligine. Questo disturbo della pelle è sgradevole a vedersi, ma innocuo. L’unica precauzione da prendere riguarda la protezione dal sole: poiché mancano di melanina, bisogna proteggere le aree colpite, per evitare scottature, con solari a indice di protezione piuttosto alto, meglio ancora se del tipo waterproof.
Pelle sensibile oppure non più giovane. Gli integratori sono utili.
VERO. Assunti con regolarità prima dell’esposizione al sole aiutano la pelle e migliorano la tintarella.
Info: Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario BETAR MEDICAL – Studio Polispecialistico di Medicina e Chirurgia – Via Melzi D’Eril, 26 – 20154 MILANO – Tel. 02/36684785/6 info@betarmedical.it – www.betarmedical.it
Stefania Bortolotti