La coppia dovrà effettuare un’ accurata visita medica con misurazione della pressione arteriosa ed inoltre si consigliano pochi esami facilmente eseguibili e di basso costo sociale.
Si tratta di: esame urine, emocromo, azotemia, glicemia, transaminasi, bilirubinemia, R.W. che saggiano le condizioni generali di salute potendo rivelare, tra l’altro, uno stato diabetico o prediabetico di rilevante importanza, soprattutto nella donna, per le gravi conseguenze che può comportare sulla salute del neonato. Con lo stesso prelievo di sangue si può conoscere il gruppo ed il fattore Rh: se la madre è Rh negativa e il padre Rh positivo ed il figlio eredita il gruppo Rh del padre, nel corso della gravidanza possono venir prodotti anticorpi Rh che, passando la placenta, provocano gravi conseguenze nel feto. Tale situazione è improbabile alla prima gravidanza, mentre si verifica frequentemente nelle successive. Le conseguenze di questa situazione, anche disastrose, possono essere prevenute infondendo alla madre, nelle ore immediatamente successive al parto, le adatte immunoglobuline.
Inoltre alle coppie di origine meridionale o sarda o del Delta Padano saranno consigliati l’elettroforesi dell’ emoglobina e le resistenze globulari che sono utili per riconoscere i portatori di microcitemia frequenti in quelle zone.
Oltre a quanto detto finora, la donna deve sottoporsi a qualche esame in più, a parte la visita ginecologica, per prevenire la trasmissione al feto di alcune infezioni. Sono pertanto indicati: toxotest, rubeo-test, marker dell’ epatite.
Il toxo-test, mediante la valutazione del titolo anticorporale, è utile per sapere se la donna ha già superato un’infezione di toxo-plasma. Nel caso in cui il titolo anticorpale sia negativo, l’esame sarà ripetuto ogni mese durante la gravidanza. Se nel frattempo la donna avesse contratto la malattia deve essere iniziata la terapia specifica. In ogni caso, alcune “misure di sicurezza” possono essere molto valide per prevenire l’infezione: astenersi dal mangiare carne cruda, lavare molto bene frutta e verdura, allontanare eventuali animali domestici (soprattutto gatti) che sono fonti di contagio, evitare il contatto con il terriccio nel quale può annidarsi il protozoo in forma cistica.
Altro esame da eseguire almeno tre mesi prima del concepimento è il rubeo-test che valuta se la donna è già immunizzata nei confronti della rosolia, malattia che, se trasmessa al feto, provoca una grave sindrome malformativa. Se l’esame risulta negativo, la vaccinazione antirubeolica – almeno tre mesi prima del concepimento – previene questo rischio.
Infine la ricerca del marker dell’ epatite è utile per conoscere lo stato di portatore: il virus può contagiare il feto al momento del parto, ma con la somministrazione di immunoglobuline specifiche e con un’immediata vaccinazione del noenato, si può prevenire l’infezione.
Una particolare attenzione deve essere riservata a “coppie a rischio”, che abbiano cioè una storia familiare di malattie genetiche accertate o sospette per presenza di sindromi malformative o morti in epoca neonatale. In questi casi, prima di programmare una gravidanza, è consigliabile una consulenza genetica alla coppia che potrà chiarire i dubbi e conoscere i rischi d’incidenza della malattia.
ESAMI DA ESEGUIRE PRIMA DEL CONCEPIMENTO
ALLA COPPIA
Emocromo
Azotemia
Glicemia
R.W.
Gruppo e fattore Rh
Esame urine
ALLA DONNA
Toxo-test
Rubeo-test
Marker dell’epatite
visita ginecologiga
Se di orinine meridionale, sarda o proveniente dal Delta Padano, anche:
elettroforesi dell’emoglobina e resistenze globulari.
Visita medica con misurazione del P.A.
Dott.ssa Massocco Daniela
Istituto Giannina Gaslini
Genova
pubblicazione del 1985