Accade che durante o dopo alcune attività sportive praticate costantemente, ad alcuni bambini ed adolescenti, insorgano dei dolori alle articolazioni e che i genitori preoccupati dalla loro persistenza e ricorrenza si rivolgono al medico o al pediatra di fiducia per avere delle spiegazioni. Per questo, ci siamo proposti di scrivere questo breve ma completo articolo che ha lo scopo di dare delle corrette informazioni sul problema e di aiutare i genitori a conoscerlo ed affrontarlo meglio.
Cominciamo col dire che i dolori alle articolazioni nei bambini ed adolescenti che compaiono dopo uno sport praticato costantemente, sono attribuiti per la maggior parte delle volte alla crescita e vengono perciò comunemente chiamati “dolori della crescita”. Questo termine indica in realtà una malattia dello scheletro detta osteocondrosi che da un punto di vista strettamente medico consiste in un’alterazione del processo di ossificazione encondrale delle cartilagini di accrescimento delle epifisi, apofisi e metafisi articolari. In termini più semplici, si tratta di un’alterazione del processo di accrescimento, accrescimento a cui tutte le ossa vanno incontro. Tra i dolori articolari, quello più frequentemente lamentato dai bambini è quello al ginocchio. In questi casi si tratta dell’osteocondrosi apofisaria tibiale che è conosciuta anche comunemente come malattia di Osgood-Schlatter. Questa malattia prende il nome dal primo medico che nel 1903 la descrisse e ne soffrono in genere gli adolescenti tra i 12 ed i 15 anni, anni in cui, avviene la fase apofisaria della maturazione ossea della tuberosità tibiale. Una domanda frequente che in questi casi i genitori porgono al medico con curiosità è perché il dolore al ginocchio compare dopo la partita di calcio, la corsa o dei salti ripetuti. La spiegazione è da ricercare scientificamente e biomeccanicamente nella contrattura ripetitiva del muscolo quadricipite e nella tensione del tendine rotuleo che avviene durante l’esecuzione di alcuni movimenti come i salti e la corsa. Questo tendine inserendosi sull’apofisi tibiale anteriore infatti, la traziona ripetutamente provocando dolore proprio in questa sede così come illustrato in fig1. Ma come si devono comportare i genitori in queste situazioni? In questi casi, quando il dolore interessa solo un ginocchio è utile far eseguire al bambino delle radiografie che mostreranno nel caso di osteocondrosi una irregolarità dell’apofisi che apparirà o separata dalla tuberosità tibiale o frammentata (fig.2). Come esami, si possono anche effettuare una semplice ecografia o una risonanza magnetica nucleare del ginocchio che non esporranno i bambini a radiazioni ed aiuteranno comunque a fare diagnosi. Una volta riconosciuta la malattia, la cura consiste nell’alleviare il dolore del bambino con semplici gesti come quello di applicare del ghiaccio sul punto dolente più volte nel corso della giornata, di somministrare degli anti-infiammatori per bocca e di evitare gli sport che causano dolore almeno fino a quando scheletricamente l’apofisi non si sia fusa completamente con la tibia. La malattia in genere, si risolve dopo la crescita senza lasciare problemi e solo in pochissimi casi il dolore al ginocchio può persistere e può permanere una prominenza ossea esuberante sulla tibia. Ma oltre al ginocchio il dolore può interessare altre articolazioni? La risposta è si perché l’osteocondrosi può interessare anche altre ossa in accrescimento come ad esempio la parte posteriore del calcagno (fig.3). In questi casi si tratta della malattia di Sever-Blenke che colpisce proprio il nucleo apofisario di accrescimento del calcagno. Questo nucleo della tuberosità posteriore del calcagno viene quindi trazionato ripetutamente dal tendine d’Achille e questo causa il dolore tipico di questa malattia. Spesso, il disturbo è bilaterale e ciò ci può tranquillizzare, ma quando il dolore si presenta solo su un piede è invece opportuno prestare più attenzione e far eseguire al bambino delle radiografie. La cura di questo problema può essere semplice se viene esattamente diagnosticato dal pediatra o dall’ortopedico. Noi ortopedici consigliamo in questi casi, l’uso di calzature idonee che siano un po’ più alte sotto il tallone e l’astensione solo di determinate attività sportive. Il piede può anche essere sede di altre osteocondrosi come quella della base del 5° metatarso (malattia di Iseline), dello scafoide e della testa del 2° metatarso (malattia di Kohler I e II) o del 3° metatarso. Il bambino in questi casi lamenterà un dolore al mesopiede o all’avampiede e potrà anche zoppicare. L’uso di idonei plantari è la cura più efficace da effettuare in queste malattie. L’anca può anche essere colpita da questa malattia? si, anche l’anca può far male.Una coxalgia con zoppia può comparire quando il bambino cammina o si affatica e questo può far sospettare che ci sia un’osteocondrosi che interessa la testa del femore. In questo caso si può trattare della malattia di Legg-Calvé-Perthes dove una tempestiva valutazione dei sintomi, l’esame radiografico e l’ecografia delle anche sono elementi importanti che consentiranno ai medici di effettuare una precoce diagnosi e conseguentemente un precoce trattamento della malattia. Questa malattia in genere non desta preoccupazione perchè nella maggior parte dei bambini affetti, dopo la crescita si ha una guarigione spontanea. Solo in pochi casi, può essere indicato durante la crescita del bambino l’astensione del carico o l’uso di tutori di carico che hanno la funzione di centrare e posizionare la testa femorale nella normale sede acetabolare. L’ultimo disturbo articolare di cui parliamo, non ultimo però come importanza è il mal di schiena, in genere ne soffrono adolescenti e bambini che praticano costantemente la ginnastica artistica, il sollevamento di pesi, la danza, la palla a volo e questo disturbo compare più frequentemente tra i 7 ed i 10 anni. Da un punto di vista medico le malattie più frequenti che possono causare a questa età, questo disturbo sono due : la spondilolisi e spondilolistesi. La spondilolisi consiste in un’interruzione dell’istmo della vertebra mentre la spondilolistesi consiste nello scivolamento della vertebra. L’interruzione dell’istmo della vertebra potrebbe secondo alcuni verificarsi solo in casi specifici e predisposti già dalla nascita, mentre secondo altri potrebbe essere dovuto a dei microtraumi ripetuti che si verificherebbero durante ripetuti e specifici movimenti e specifiche attività sportive. Ma questi disturbi alla schiena si risolvono dopo la crescita? Nella maggior parte dei casi si. Di spondilolisi di solito si guarisce spontaneamente dopo la crescita, ma bisogna comunque sapere che in alcuni casi è bene far seguire il bambino dall’ortopedico perché potrebbe necessitare di una terapia chinesica come una ginnastica posturale, un potenziamento della muscolatura del tronco ecc. Un’attenzione in più merita poi la spondilolistesi. In questi casi è consigliabile far eseguire visite specialistiche periodiche e controlli radiografici fino alla maturità scheletrica per valutare l’evoluzione della malattia. Vogliamo concludere quest’articolo tranquillizzando i genitori in merito ai dolori articolari che possono comparire dopo determinati sport che vengono praticati in modo costante dai bambini e dai nostri adolescenti. La maggior parte dei dolori articolari che compaiono durante la crescita e con determinate attività sportive praticate costantemente, non devono destare quindi esagerati allarmismi e sproporzionate preoccupazioni. Se si tratta di osteocondrosi, si tratta per lo più di disturbi, che in genere, guariscono una volta terminata la crescita senza causare problemi nell’età adulta. È comunque importante che il genitore che nota il problema si rivolga ad uno specialista in modo che venga effettuata una corretta diagnosi e cura della eventuale malattia. Lo sport e le attività fisiche hanno un ruolo importante e positivo nello sviluppo dei bambini. Un’attività sportiva praticata in modo costante, adeguato e corretto non può che far bene ai nostri bambini ed adolescenti. L’insorgenza del dolore articolare se dovuto all’osteocondrosi, si manifesta il più delle volte soltanto dopo specifici sport e movimenti e quello che è consigliabile evitare sono esclusivamente dei determinati movimenti e stress sulle articolazioni affette, questo non vuol dire proibire al bambino tutti gli altri sport e movimenti. Il medico specialista potrà quindi dare delle giuste indicazioni sul tipo di attività sportiva che il bambino potrà tranquillamente praticare senza alcun problema.
Bibliografia
F. Postacchini e coll. Ortopedia e Traumatologia. Antonio Delfino Editore
G.Canepa e G. Stella Trattato di Ortopedia Pediatrica vol. 3 Piccin Editore