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CRAMPI: cause e rimedi

Il crampo muscolare è contrazione involontaria e forzata di un muscolo che non riesce a rilassarsi.
Quando usiamo i muscoli che possono essere controllati volontariamente, come quelli delle nostre braccia e gambe, si verifica un’alternanza di contrazione e rilassamento tra i gruppi muscolari, a seconda del movimento che viene svolto. I muscoli che supportano la testa, il collo e il tronco si contraggono in modo sincronizzato per mantenere la postura. Quando un muscolo (o anche alcune fibre di un muscolo) si contrae involontariamente (cioè senza la volontà di eseguire alcun movimento) si assiste ad uno “spasmo”. Se lo spasmo è forte e sostenuto, diventa un crampo.

I crampi muscolari causano spesso l’indurimento visibile e palpabile del muscolo coinvolto.
Questo disturbo può durare da pochi secondi a un quarto d’ora, e solo occasionalmente più a lungo. Non è raro che un crampo si ripeta più volte prima di risolversi. Il crampo può coinvolgere tutto il muscolo, una parte o diversi muscoli che agiscono insieme, come ad esempio quelli che flettono le dita adiacenti.
Alcuni crampi causano la contrazione simultanea di muscoli che muovono lo stesso osso in direzioni opposte.
Molti autori concordano nell’affermare che i crampi siano causati dall’ipereccitabilità dei nervi che stimolano i muscoli.
I crampi muscolari sono estremamente frequenti. Si stima che circa il 95% delle persone hanno avuto un crampo in qualche momento della loro vita. I crampi muscolari sono comuni negli adulti e diventano sempre più frequenti con l’invecchiamento.Tuttavia, anche i bambini possono avere crampi muscolari.

Il crampo si può verificare in qualunque muscolo posto sotto il nostro controllo volontario
(muscoli scheletrici), anche se si manifestano più spesso a livello degli arti, soprattutto nelle gambe e nei piedi e più particolarmente nel polpaccio.
muscoli involontari dei vari organi (utero, pareti dei vasi sanguigni, viscere, albero bronchiale, ecc.) sono anch’essi soggetti a crampi.
Questo articolo si concentra sui crampi del sistema muscolo scheletrico.
Leggi tutto l’articolo su Diagnosi e Terapia di Ottobre

I crampi: cause e rimedi a cura del Dott. Massimo Defilippo – www.fisioterapiarubiera.com

L’occhio del Bambino: prevenire e curare

L’occhio del bambino

È interessante nel neonato e comunque durante la crescita vedere la correlazione tra l’età, l’altezza, il peso corporeo e la lunghezza dell’occhio (che si sviluppa e cresce né più né meno del resto dell’organismo.)

All’inizio del sesto mese di vita il neonato riesce a fissare bene gli oggetti e carpirne i particolari e soprattutto comincia a distinguere finalmente i colori; a questa età acquisisce anche la competenza gnosica: riconosce il viso della madre dai molti visi sconosciuti.
Al sesto mese tenta di prendere gli oggetti al di fuori della sua portata, riesce a fissarli bene e a distinguere i particolari, matura la visione binoculare singola con un più completo senso della tridimensionalità.
Nessuna preoccupazione se gli occhi fino al sesto mese tendono ad andare un po’ per i fatti loro; è tipica della più tenera età quell’espressione un poco buffa che assumono i bimbi con gli occhi convergenti o divergenti o spostati rispetto all’asse della visione, sembrano strabici ma non lo sono.
Ma se gli occhi sono un po’ divergenti o convergenti dopo il sesto mese, si può cominciare a sospettare uno strabismo, perché quella è l’età nella quale gli occhi del bambino devono assumere il loro aspetto dritto, che poi dovrà restare per tutta la vita.
In caso di strabismo o di anisometropia (notevole differenza di rifrazione tra i due occhi come quando un occhio è molto miope e l’altro non lo è proprio) il cervello non è in grado di fondere le immagini dei due occhi in una sola; per evitare visione doppia o confusa il cervello esclude l’immagine offuscata dell’occhio con il difetto; in questo modo l’occhio più debole diventa pigro cioè ambliope per dirlo con un termine scientifico. In questi casi più la diagnosi è precoce, più è facile avere successo con la terapia.

Da 1 a 3 anni, lo sviluppo della vista di un bambino comincia a percorrere la strada maestra della crescita tumultuosa cui è sottoposto tutto l’organismo; il piccolo segue con attenzione tutto ciò che si muove intorno a lui, i suoi occhi riescono a convergere bene se si avvicina al viso o alla bocca un giocattolo; ma soprattutto comincia a sviluppare un’azione che si rivelerà fondamentale per la sua crescita, cioè collegare vista e memoria, riconoscere persone e oggetti con cui ha familiarità. Il bambino a questo punto ha già cominciato a costruirsi il suo mondo, lo vede, lo riconosce e lo difende.

Tratto dal libro “Salute:occhio malattie e cure” realizzato a cura del dr Lucio Buratto

Verruche: come prevenirle e come curarle

PICCOLI ACCORGIMENTI PER PREVENIRLE
La comparsa delle verruche può essere contrastata seguendo semplici precauzioni. L’accorgimento più immediato è indossare sempre ciabatte quando si cammina in piscina o si frequentano docce e spogliatoi comuni, come quelli delle palestre.

Un altro importante espediente, che pochi conoscono, consiste nel lavare spesso le ciabatte, lasciandole immerse per qualche minuto in una vaschetta con disinfettante e acqua.

Occorre infine fare attenzione a non camminare a piedi nudi in altri ambienti come casa, giardino o sull’asfalto.

Si corre infatti il rischio di procurarsi graffi o taglietti, che rappresentano la principale porta d’ingresso del virus che causa le verruche.

 

COSA FARE SE COMPAIONO

Data l’elevata infettività che le contraddistingue, le verruche devono essere eliminate al più presto per evitare ogni possibilità di contagio.

Le tecniche migliori per toglierle sono la crioterapia (o terapia del freddo) e il laser.

Nel primo trattamento viene applicato dell’azoto liquido a temperatura bassissima che congela immediatamente la verruca, consentendo una facile estrazione anche quando è molto profonda.

Anche il laser agisce in profondità, ma, anziché congelare la verruca, la secca, permettendo di eliminarla in maniera rapida.

L’asportazione è piuttosto semplice e indolore ed in pochi giorni, l’area cutanea colpita ripristina la sua integrità. Viene inoltre eliminato il rischio che il virus possa propagarsi, rendendo la cura più lunga e difficoltosa.

 

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10 regole per vivere bene l’allattamento

1. Prendi il giusto peso, secondo le indicazioni del tuo medico
2. Non digiunare
3. Non consumare pasti eccessivamente abbondanti: fraziona il tuo apporto calorico giornaliero introducendo alcuni spuntini, ad esempio a metà mattina e metà pomeriggio.
4. Evita cibi preconfezionati o preparati industrialmente, preferisci i piatti preparati al momento rispetto a quelli già pronti e in esposizione se mangi al bar o al ristorante
5. Consuma possibilmente cibi freschi e di stagione.
6. Lavati sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il cibo; pulisci gli utensili da cucina venuti a contatto con cibi crudi; ricorda di cuocere bene carne e pesce e di riscaldare bene gli avanzi del pasto prima di consumarli.
7. Conserva sempre gli alimenti in frigorifero dopo l’apertura. In frigo tieni separati i cibi cotti da quelli crudi.
8. Evita di consumare uova crude o poco cotte (coque, occhio di bue, zabaione, maionese, creme, tiramisù).
9. Non consumare salami freschi (salsiccia), salumi affettati crudi.
10.Bevi solo latte fresco pastorizzato o a lunga conservazione (UHT) e non conumare latte crudo o latticini prodotti con latte non pastorizzato.
Evitare formaggi erborinati e a crosta fiorita (tipo gorgonzola, brie, etc.)